Con circa 1 milione di articoli a catalogo, 2.000 fornitori e oltre 65.000 clienti, le nostre aziende hanno un ruolo chiave nel garantire solidi standard etici e ambientali lungo tutta la catena di approvvigionamento.
Sicuramente in Clerici siamo molto attivi nella sensibilizzazione di fornitori e partner con lo scopo di collaborare per il continuo miglioramento delle pratiche ambientali e per seguire una condotta sociale etica che parta dal luogo di lavoro.
Allo stesso modo, è importante diventare un riferimento per tutti gli interlocutori e possibili clienti che desiderano un partner non solo responsabile, ma soprattutto attivo nell'adoperarsi per elevare gli standard lungo tutta la catena di approvvigionamento.
Il consiglio direttivo di Clerici riceve un report trimestrale circa i risultati ESG raggiunti e ogni anno dedica una sessione di approfondimento allo studio dei dati fissando nuovi obiettivi sempre più ambiziosi.
Clerici, durante ogni singola attività quotidiana, si ispira a dei principi che sono quelli di una rigorosa
osservanza della legge, di una concorrenza leale e di rispetto degli interessi legittimi di tutti gli stakeholder.
Il nostro Codice Etico stabilisce gli standard di azione ai quali tutti i nostri collaboratori devono attenersi per garantire trasparenza ed evitare illeciti, nonché per svolgere le proprie mansioni nel rispetto non solo della legge, ma anche delle migliori norme comportamentali.
Lavorare in modo etico con i propri colleghi, con i clienti e anche con i fornitori, crea e promuove un ambiente positivo e costruttivo, che avrà sicuramente notevoli benefici psicologici su tutte le parti interessate, con l'ulteriore bonus di dare un servizio e un prodotto ai massimi livelli.
Il Codice di Condotta viene condiviso e sottoscritto da tutti i nostri direttori e responsabili di reparto e deve essere adottato da tutte le funzioni all’interno del gruppo. Pertanto i dipendenti e i collaboratori - a qualunque titolo e indipendentemente dalla natura contrattuale del rapporto - nonché i partner commerciali , sono tenuti ad adeguare i propri comportamenti secondo le disposizioni del nostro Codice Etico e di Condotta.
Per Whistleblowing si intende la pratica tramite la quale i dipendenti, oppure una terza parte (come un fornitore o cliente) di un’azienda, possono segnalare, rimanendo anonimi, eventuali illeciti riscontrati durante l’attività aziendale.
Il whistleblower (il segnalante) è, tipicamente, una persona che lavora in un'azienda (pubblica o privata) che decide di segnalare un illecito, una frode o un pericolo che ha rilevato durante la sua attività lavorativa o, nel caso di un cliente, nel corso dei suoi rapporti di acquisto.
La regolamentazione circa il Whistleblowing è stata introdotta circa dieci anni fa nelle amministrazioni pubbliche attraverso la Legge 90/2012 con l’obiettivo di fare emergere dall’interno eventuali attività non consentite, tutelando i segnalanti. L’obbligo di dotarsi di sistemi di prevenzione alla corruzione, tra cui un meccanismo di Whistleblowing, è stato poi esteso al settore privato con la Legge 30 novembre 2017, n. 179.
In altre parole, uno stakeholder può richiamare l’attenzione e denunciare attività non consentite, illegali o contro l’etica morale, affinché vengano fermate da parte dell’Azienda.
Tra le pratiche oggetto di denuncia ci possono essere:
L’attività di denuncia coinvolge attivamente i cittadini nella lotta all’illegalità, responsabilizzandoli attraverso una partecipazione attiva.
Clerici ha attivato una piattaforma online per la comunicazione di tutte le segnalazioni di illeciti, accessibile a questo link.